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      Lontano, dietro le montagne di parole, lontano dai territori delle Vocali e delle Consonanti, vivono i testi fittizi. Sono isolati nel paese di Buchstabhausen, sulla costa del Semantico, un vasto oceano di lingua. Un piccolo ruscello chiamato Duden scorre attraverso il loro villaggio, fornendo le necessarie regole grammaticali. È una terra paradisiaca, dove frammenti di frasi arrostite ti volano in bocca. Neppure l’onnipotente punteggiatura regola i testi fittizi – vivono una vita quasi anarchica.

      Un giorno, però, una piccola riga di testo fittizio, di nome Lorem Ipsum, decise di avventurarsi nella vasta grammatica. Il grande Oxmox le consigliò di desistere, poiché lì abbondano cattivi virgole, feroci punti interrogativi e insidiosi punti e virgola, ma la piccola riga non si lasciò scoraggiare. Prese i suoi sette caratteri, infilò la sua iniziale nella cintura e partì. Quando aveva scalato le prime colline del Monte Corsivo, lanciò un ultimo sguardo alla skyline della sua città natale, Buchstabhausen, al Titolo di Alphabetdorf e al Sottotitolo della sua strada, Via delle Righe. Con un po’ di malinconia, una domanda retorica gli scivolò sulla guancia, poi continuò il suo cammino.

      Sulla strada incontrò una Copy. La Copy avvertì il testo fittizio che, da dove proveniva, era…

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      Sentì dei passi leggeri dietro di sé. Non promettevano nulla di buono. Chi lo avrebbe seguito, così tardi nella notte, in quella stretta vicolo nel malfamato quartiere portuale? Proprio ora che aveva appena completato il colpo della vita e voleva scomparire con il bottino! Forse uno dei suoi innumerevoli colleghi aveva avuto la stessa idea, lo aveva osservato e ora stava per sottrargli i frutti del suo lavoro? Oppure i passi dietro di lui appartenevano a uno dei tanti agenti della legge della città, e presto le manette gli si sarebbero chiuse attorno ai polsi? Già immaginava l’ordine di fermarsi. Guardandosi intorno con nervosismo, vide improvvisamente un passaggio stretto. In un lampo, si girò a destra e scomparve tra i due edifici. Quasi inciampò su un bidone della spazzatura rovesciato, che bloccava il passaggio. Tentò di orientarsi nel buio, ma rimase paralizzato: apparentemente non c’era altra via d’uscita da quel piccolo cortile se non il passaggio da cui era entrato. I passi diventavano sempre più vicini, e vide una figura scura girare l’angolo. I suoi occhi frenetici cercavano un’uscita nella notte buia. Era davvero finita?

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      Due abili pugili inseguono la vivace Eva e il suo bulldog attraverso Sylt. Franz guida freneticamente in un taxi completamente malandato attraverso la Baviera. Dodici pugili inseguono Viktor lungo il grande argine di Sylt. L’uccello Quax pizzica il cavallo Bim di Johnny. Sylvia si lancia coraggiosamente in una burla a Pforzheim. I uccelli di Mäxchen, cinguettando polifonici, mangiano rape, yogurt e quark. “Presto, Schwyz!” grida Jürgen scioccamente dal passo. Victor insegue dodici pugili lungo il grande argine di Sylt. L’esercizio scorretto della musica per xilofono tormenta ogni nano più grande. Smorzamento del rinculo del gasolio. Due abili pugili inseguono la vivace Eva e il suo bulldog attraverso Sylt. Franz guida freneticamente in un taxi completamente malandato attraverso la Baviera. Dodici pugili inseguono Viktor lungo il grande argine di Sylt. L’uccello Quax pizzica il cavallo Bim di Johnny. Sylvia si lancia coraggiosamente in una burla a Pforzheim. I uccelli di Mäxchen, cinguettando polifonici, mangiano rape, yogurt e quark. “Presto, Schwyz!” grida Jürgen scioccamente dal passo. Victor insegue dodici pugili lungo il grande argine di Sylt. L’esercizio scorretto della musica per xilofono tormenta ogni nano più grande. Smorzamento del rinculo del gasolio. Due abili pugili inseguono la vivace Eva e il suo bulldog attraverso Sylt. Franz guida freneticamente in un taxi completamente malandato attraverso la Baviera. Dodici pugili inseguono Viktor lungo il grande argine di Sylt. L’uccello Quax pizzica il cavallo Bim di Johnny. Sylvia si lancia coraggiosamente in una burla.

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        Er hörte leise Schritte hinter sich. Das bedeutete nichts Gutes. Wer würde ihm schon folgen, spät in der Nacht und dazu noch in dieser engen Gasse mitten im übel beleumundeten Hafenviertel? Gerade jetzt, wo er das Ding seines Lebens gedreht hatte und mit der Beute verschwinden wollte! Hatte einer seiner zahllosen Kollegen dieselbe Idee gehabt, ihn beobachtet und abgewartet, um ihn nun um die Früchte seiner Arbeit zu erleichtern? Oder gehörten die Schritte hinter ihm zu einem der unzähligen Gesetzeshüter dieser Stadt, und die stählerne Acht um seine Handgelenke würde gleich zuschnappen? Er konnte die Aufforderung stehen zu bleiben schon hören. Gehetzt sah er sich um. Plötzlich erblickte er den schmalen Durchgang. Blitzartig drehte er sich nach rechts und verschwand zwischen den beiden Gebäuden. Beinahe wäre er dabei über den umgestürzten Mülleimer gefallen, der mitten im Weg lag. Er versuchte, sich in der Dunkelheit seinen Weg zu ertasten und erstarrte: Anscheinend gab es keinen anderen Ausweg aus diesem kleinen Hof als den Durchgang, durch den er gekommen war. Die Schritte wurden lauter und lauter, er sah eine dunkle Gestalt um die Ecke biegen. Fieberhaft irrten seine Augen durch die nächtliche Dunkelheit und suchten einen Ausweg. War jetzt wirklich alles vorbei,